I Nuovi cantacronache - Cenacolo di Ares

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I NUOVI CANTACRONACHE

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Nuovo Cantacronache vol.1 - Mireille Safa

PRESENTAZIONE
C’è un lamento sordo che rimane soffocato tra i pixel dei telegiornali, che striscia latente tra i caratteri vischiosi della stampa e i caricamenti subitanei delle pagine web, che rimbomba muto tra le opinioni degli imbecilli e le riflessioni ponderate dei più attenti: è il lamento dell’Africa, che si aggira come un fantasma afasico per i corridoi ben arredati del nostro immaginario.
È con la prima uscita del nuovo corso del Cantacronache che tale gemito riesce a manifestarsi attraverso le oscillazioni del suono, lo stesso che emerge impetuoso dalle ricchezze vocali di Mireille Safa. L’Africa ritratta dalla costantemente indignata poetica di Beppe Chierici, autore di tutti i testi del disco, i cui versi particolareggiati e ricchi di umori costituiscono una solida ossatura narrativa, è un’Africa ancora una volta di più martoriata e vampirizzata, annichilita in vista di un nuovo interesse occidentale, e infine rifiutata e rigettata: il canto dell’artista libanese trattiene in grembo il dramma, lo penetra con intensa sensibilità, e restituisce l’insieme amplificato. La potenza di tale timbro vocale, pregno di varie e diverse suggestioni aromatiche (la lieve cadenza straniera del cantato non sembra per nulla lasciata al caso), è di vastità pressoché illimitata, e mira ora all’infinitamente grande, ora all’infinitamente piccolo. In “Solcare il mare”, ad esempio, la completa assenza dell’accompagnamento musicale permette all’intonazione di Mireille di estendersi fino a occupare fisicamente l’intero universo del brano; per tutta l’andatura saltabeccante di “Ode al gatto”, tratto da un poema di Neruda, uno di quei momenti di allegrezza che pur costellano l’album, il canto si sottiglia così fine da incarnare il sibilo felino. Soprattutto è una voce di donna, quella che ascoltiamo, e più specificamente la voce di una madre, la Madre Terra, la stessa che canta d’amore nella poetica “Il vagabondo”, che canta di amarezza nella nostalgica “Terra senza Dio”, che canta d’incanto nella lirica “Il cormorano” e che canta di rabbia nella sprezzante “Alep Siryacon Valley”. Oltre alle capacità interpretative di Mireille Safa e alla certosina ricercatezza delle rime di Beppe Chierici, a completare l’alchimia musicale abbiamo due figure di rilievo: da una parte il musicista Giuseppe Mereu, che con la sua notevole inventiva deve aver scoperto la pietra filosofale della melodiosità, visti i motivi compiuti e ben delineati che fluiscono copiosi dalla sua chitarra; dall’altra Margot, storica componente del Cantacronache, che firma la musica del “Cormorano” e di “Ode al gatto” con quella vividezza che caratterizza da sempre la sua creatività melica. Un album, questo, che vede rinnovarsi integro in sé lo spirito antico che avevamo lasciato nel Cantacronache degli anni Cinquanta, e che invita a un ascolto contropelo, una volta di più, rispetto alla plastificazione dei regimetti canzonettari del momento.
Dario Faggella

BIOGRAFIA MIREILLE SAFA
Mireille Safa, franco libanese, poliglotta, attrice.
Vive e lavora in Umbria con suo marito Beppe Chierici e i loro 20 gatti

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Nuovo Cantacronache vol.1
I Nuovi Cantacronache
Anno di pubblicazione 2016
Autrice: Mireille Safa
Formato: CD Audio
CD contenente 10 canzoni con testi di B. Chierici e musiche di Giuseppe Mereu e Margot Galante Garrone
Prezzo: Euro 10
Codice a barre: 8055323984706
DISPONIBILE
10.00 €
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Nuovo Cantacronache vol.2 - Beppe Chierici

PRESENTAZIONE
Ho passato notti intere ad ascoltare i dischi e le canzoni di Beppe Chierici.
Dapprima ho apprezzato le sue traduzioni e il suo modo di interpretare l’ amico Brassens, la finezza e la fantasia degli arrangiamenti, la passione e l’amore che traspare da ogni parola, da ogni nota. Dopo ho conosciuto un altro aspetto, e l’ho scoperto autore e cantante di canzoni per bambini, insieme alla bravissima Daisy Lumini, con il disco “Il paese dei bambini con la testa”, un disco pubblicato nel lontano 1975 e che risulta tuttora di grande attualità, ma che purtroppo, visto la superficialità dei nostri tempi, sembra qualcosa di irripetibile ai giorni nostri, dove meno si usa la testa e meglio è. Se dovessi fare un paragone potrei dire che l’ effetto è simile a quello suscitato dal libro “La fattoria degli animali” di Orwell, dove, dietro alla favola, destinata inizialmente ai bambini, si nasconde un significato ben più serio e critico nei confronti della società. Poi ho scoperto i suoi canti contro la guerra, i suoi canti dei menestrelli e i canti popolari e sono rimasto stregato da canzoni meravigliose come “Le tessitrici di seta” e “Perché quei cannoni?”. Infine aspettavo di conoscere e gustare un altro aspetto di Beppe Chierici che tardava ad arrivare; il Beppe Chierici cantautore, ossia quello che racchiude in un unico contenitore ciò che nel corso degli anni l’artista/attore ha suddiviso in più parti; questo contenitore è il Nuovo Cantacronanche N°2, e finalmente è arrivato. Dunque testi originali scritti e cantati, questa volta, per un pubblico adulto, con ormai l’immancabile supporto musicale dell’ottimo musicista e raffinato arrangiatore Giuseppe Mereu, che ha scritto e suonato tutte le musiche del disco (come riesca a farlo con tanta semplicità rimane ancora un mistero!). E Beppe Chierici, come è nel suo stile, non ce lo manda a dire quello che pensa, ma ci sbeffeggia e ci sputa verità che ci fanno male, come nella canzone “Protesi” dove Beppe si prende gioco di noi, giovani e meno giovani, che abbiamo perso l’uso delle mani in quanto al loro posto ci siamo autotrapiantati uno smartphone! Non si sfugge dalla schiavitù del cellulare e tutti ne siamo consci. Nonostante questo non mancano momenti di critica, intrisi nello stesso tempo di dolce poesia, che potrebbero far luccicare gli occhi soprattutto a noi sardi, con una dichiarazione d’amore e di rispetto verso uno dei più grandi pensatori del 900, Antonio Gramsci, con la bellissima “Gramsci, ti racconto”. Ma i temi trattati sono vari e ci fanno riflettere. Il cantautore ci vuole far capire, a volte rimproverandoci, a volte scherzando con noi, a volte prendendosi gioco di noi, che su questa terra siamo tutti uguali, quindi affanculo i razzisti, affanculo chi semina odio, affanculo il ricco che sfrutta il povero, affanculo la guerra e affanculo gli idioti! Grande Beppe, ci mancavi!!! Voglio chiudere questo mia presentazione dicendo che ho atteso molto questo momento e mai, davvero mai, avrei pensato di poterne fare parte in prima persona! Buon ascolto!
Igor Lampis

L’AUTORE
Beppe Chierici (Cuneo, 28 aprile 1937) è un attore, cantante e cabarettista italiano.
Già da giovane decide di voler fare l'attore e terminati gli studi decide di lasciare l'Italia e di peregrinare per il mondo alla ricerca della sua strada. Si adatta a svolgere i lavori più umili e vive dieci anni di esperienze fra l'Europa e l'Africa dove soggiorna per diversi anni.
Dirà poi: «Quegli anni sono stati la mia Università e la mia Accademia d'arte drammatica. Ho guardato, ascoltato, imparato. Che fortuna ho avuto di poter vivere così!»
Nel 1969 torna a Roma e fonda, con Daisy Lumini, una Compagnia che mette in scena lo spettacolo Essere e avere. Il successo dello spettacolo lo impegnerà in repliche per due anni nelle principali città d'Italia.
Da quel momento in poi la sua carriera viene suddivisa fra teatro, musica, cabaret, televisione e cinema.
Attore poliedrico, spazia con successo in ogni genere di spettacolo lavorando con i più importanti registi fra i quali si ricordano Luigi Comencini, Anton Giulio Majano, Carlo Lizzani, Giuseppe Tornatore, Daniele Luchetti e Alberto Bevilacqua giusto per citarne alcuni.
Diviene amico di Georges Brassens ed inizia a cantare in italiano le canzoni del grande chansonnier francese. Stanco dell'aver vissuto a lungo in Italia, nel 1987 decide di ritornare in Francia dove inizia a svolgere la sua attività artistica tra cinema, teatro e mondo della canzone, ottenendo grande successo. La sua carriera lo porta a recitare nei più importanti teatri d'Europa, soprattutto in spettacoli in lingua francese. Torna spesso in Italia anche se la maggior parte della sua attività artistica si svolge in Francia.

Discografia parziale
Album
1969: Chierici canta Brassens (Bluebell - Serie OFF, VO/LP 201)
1970: La cattiva erba. Contro la guerra e le armi (Cedi, TC 85010; con Daisy Lumini)
1972: Questa seta che filiamo (Fonit-Cetra, LPP 197; con Daisy Lumini)
1975: Il paese dei bambini con la testa (I dischi dello zodiaco, VPA 8248; con Daisy Lumini)
1976: Beppe come Brassens - Storie di gente per male (I dischi dello zodiaco, VPA 8329)
2016: La cattiva erba – Cenacolo di Ares
2017: 100 volte W Brassens! - Cenacolo di Ares

45 giri
1970: Il relitto/Appuntamento con te (Bluebell - Serie OFF, VO/NP 16201)

Filmografia parziale
Il cammorrista, regia di Giuseppe Tornatore (1986)
Il tempo delle mele 3, regia di Claude Pinoteau (1988)
La corsa dell'innocente, regia di Carlo Carlei (1993)
Una vita alla rovescia, regia di Rolando Colla (1998)
Asterix e Obelix contro Cesare, regia di Claude Zidi (1999)
La duchessa di Langeais, regia di Jacques Rivette (2007)

Nuovo Cantacronache vol.2
I Nuovi Cantacronache
Anno di pubblicazione 2017
Titolo: Nuovo Cantacronache vol. 2
Autore: Beppe Chierici
Formato: CD Audio
Prezzo: Euro 10
Codice a barre: 8055323985901
NON DISPONIBILE
10.00 €
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Nuovo Cantaceonache vol. 3 - Malva

PRESENTAZIONE
Nel corso del tempo, di secolo in secolo, un testimone colmo di significati viene passato di generazione in generazione, cosicché mentre tutto muore e non fa che morire, l’idea tramandata di esperienza in esperienza non muore mai, illuminando sempiternamente, e con salvifico lucore, le azioni umane che si srotolano nelle organizzazioni sociali. Allo stesso modo, al terzo appuntamento con il Nuovo Cantacronache, il Cenacolo di Ares propone un passaggio di testimone significativo: l’esordio della giovane cantrice brianzola Malva. All’orecchio salta subito un interessante fenomeno: l’estensione vocale di Malva – minuta, sussurrata, elfica, e allo stesso tempo piena di nerbo, di sardonici umori e di “vibrante protesta” – sembra sbocciare come un fiorellino dalla pianta vocale di Margot Galante Garrone, storica cofondatrice dei Cantacronache degli anni Cinquanta, anch’ella dotata di una vocalità pregiata, sottile, simile al sospirare del gatto, ma il cui sibilo può incarnare anche la perniciosità della freccia scoccata. Come per un incantamento del filare del destino, nella realtà è proprio Margot che dobbiamo ringraziare per aver ispirato e incoraggiato Malva, supportandola e consigliandola, fino a spingerla al concepimento dell’album qui presente, e che a tutti gli effetti è un lavoro che sa scegliersi la parte, e quindi comunista, anticlericale e antifascista. Ma non è tutto qui. Infatti, leggendo (e ascoltando) i testi della nostra cantastorie, notiamo subito che oltre il realismo delle cronache raccontate, e che ci riguardano nel nostro contemporaneo, c’è una dose consistente di magia favoleggiante che pizzica le corde fanciullesche della nostra sensibilità, per cui la denuncia è spoglia di ogni retorica, e l’oggetto della denuncia stessa risalta con più vivacità. In altri brani musicali, invece, compare una pura e semplice elegia di eterni fantasmi terrestri, come il rimpianto, la nostalgia, la vita stessa per come è e come si mostra. Una menzione a parte va fatta per i testi vergati da Salvo Lo Galbo, autore di “Effebì” (uno “j’accuse” contro Fausto Bertinotti), “Lamento del sanpietrino” e “Questo pugno”. Sono brani di esplicita e determinata militanza politica, di forte impatto emotivo, in cui lo sdegno per chi ha tradito, il senso della lotta e la celebrazione del simbolo si rarefanno in un unico tremito aulico. L’interpretazione del cantato di Malva cavalca a suo agio questo fuoco, che è corroborato e alimentato da quel mantice di note che è la chitarra creativa con cui Malva stessa ha realizzato tutte le musiche dell’album. A tal proposito è doveroso soffermarsi sul tipo di arrangiamento pensato e utilizzato per creare i fondali a tali trame: un arrangiamento minimalistico, essenziale, brassensiano, che si fregia anche di una rumoristica cinematografica, la quale a un tratto si trova addirittura – lei sola – a sostituirsi alla musica strumentale, creando un effetto molto appagante per l’ascoltatore. Lo affermo sull’onda del mio entusiasmo: una continuità filologica importante tra i Cantacronache di ieri e quello nuovo di oggi è storicamente rappresentato da questo disco, che non a caso ha come sugello il rifacimento di “Se non li conoscete” di Fausto Amodei, qui mutata nell’attuale “Se (ancora) non li conoscete”, il cui testo scritto da Malva è stato impreziosito dalla supervisione di Fausto Amodei stesso, azione che mi piace metaforizzare in quel passaggio di staffetta di cui ho vagheggiato all’inizio.
Dario Faggella

Nuovo Cantacronache vol.3
I Nuovi Cantacronache
Anno di pubblicazione: 2017
Titolo: Nuovo Cantacronache n°3
Autrice: Malva
Formato: Audio CD
Prezzo: 10 euro
Codice a barre 8055323987554
DISPONIBILE
10.00 €
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Nuovo Cantacronache vol.4 - Igor Lampis

PRESENTAZIONE
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato. Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane. Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione, di chi sceglie traiettorie sghembe, di chi conosce la dolente bellezza dei margini, ben sapendo che “dai diamanti non nasce niente”. Una voce che dice la verità.
Alessandro Hellmann
Biografia
Igor Lampis (StravyPaz) è chitarrista e membro fondatore dei Punkillonis; dal 2012 ha intrapreso parallelamente la carriera solista, come necessità rivolta soprattutto ad accompagnare con musica e canto la sua attività di autore di romanzi, racconti e poesie durante i reading di presentazione. Da quel momento in poi non ha smesso di imbracciare la chitarra acustica vestendo anche i panni di cantautore e traendo spunto dai grandi nomi del passato che ha sempre apprezzato.
Il Nuovo Cantacronache n°4 è il suo primo disco da solista.
Nel dicembre 2020 esce il suo disco (solo in formato vinile+mp3) dal titolo Punk-Autoriale

Nuovo Cantacronache vol.4
I Nuovi Cantacronache
Anno di pubblicazione 2018
Titolo: Nuovo Canta cronache n°4
Autore: Igor Lampis
Formato: Audio CD
Prezzo: 10 euro
Codice a barre: 8055323989794
DISPONIBILE
10.00 €
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Nuovo Cantacronache vol.5  - Doc Pippus

Presentazione
È notte, ho appena sfilato le cuffie e le orecchie mi ronzano: da qualche parte tra la nuca e il naso mi sfarfalla ancora l'eco della voce di Giuseppe Mereu e delle sue armonie dolcissime, gentili e definite, come dovrebbero essere fatte tutte le belle canzoni di questo universo. Sulla carta, di fianco a me, i testi scritti da Beppe Chierici sussurrando malinconici si attardano, innamorati del mondo che da parte sua li ha traditi un po’ tutti e che, civettuolo, ha tentato più volte di spezzare loro il cuore senza riuscire mai, però, a farlo fino in fondo. I fogli con i testi di Salvo Lo Galbo, invece, non stanno fermi un attimo: spariscono, compaiono sotto al tavolo, mi fanno inciampare, svolazzano in cucina e domani, già lo so, finirà che me ne troverò qualcuno nel caffè. È impossibile tenerli fermi, a loro. È impossibile dirgli: “State buoni e impilatevi!”. Provassi a farlo, sono sicura che si accartoccerebbero stretti stretti e partirebbero come proiettili mandando i vetri della finestra in frantumi, prendendo la libertà verso le stelle. Poi, c'è anche un foglio bianco e una penna. Con questi ci dovrei scrivere la presentazione di questo N.C.5 e, ironia della sorte, sono le uniche presenze immobili in questa stanza straordinariamente animata. Stacco un po’, bevo un bicchiere d'acqua e ridacchio sotto ai baffi immaginando cosa scriverebbero certi personaggi illustri al posto mio. “La voce di Giuseppe Mereu è riuscita a portarmi nel mondo dei vivi per circa un'ora: ho fatto in tempo a scorgere qualche articolo di giornale. Quel che vi ho letto mi ha lasciato talmente sconcertato da impedirmi di riprendere il giusto sonno. Per ricambiare il favore, credo che per qualche notte andrò a tirargli i piedi dal fondo del letto”, F. De Andrè. “Très belles ces chansons, mais ... che ci fa Beppe sulla terraferma? Che lo si aiuti subito a risalire sul mio battello, mon dieu!” G. Brassens. “Al tramonto del 2018 uno spettro si aggira per l'Europa: quello di Salvo Lo Galbo”. K. Marx.
Ma sì, ridiamo... Quante stupidate mi saltano per la testa, a quest'ora! Mio Dio, la presentazione sarà terribile. Del resto, l'ho sempre pensato: non c'è peggior momento, per scrivere d'amore, di quello in cui si è innamorati per davvero.
Malva


Nuovo Cantacronache vol.5
I Nuovi Cantacronache
Anno di pubblicazione: 2019
Titolo: Nuovo Canta cronache n°5
Autore: Doc Pippus
Formato Audio CD
Prezzo: 10 euro
Codice a barre 8053800844628
DISPONIBILE
10.00 €
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Nuovo Cantacronache n°6 - Mireille Safa e Chloé Maxwell

Presentazione
Questo disco richiede un esercizio di immaginazione. Proiettatevi in una qualunque cittadina mediterranea, meglio se lambita da questo mare, che a guardarlo da est sembra poi più un golfo che un mare. Ci siete? Bene. Ora date aria alle vostre gambe, vagabondate in qualche vicolo fuori dalle rotte turistiche. Vi chiedo di prediligere, potendo scegliere, quelli in cui scorgete panni stesi ad asciugare, tra muro e muro, casa e casa, famiglia e famiglia. Panni che sono già un trattato non scritto, ma ben più saldo, di amicizia. Ecco, ora fermatevi un attimo: vi siete accorti che da una delle finestre esce una voce di donna, una voce fuori dal tempo, una voce che fluisce con naturale noncuranza, così come di chi canti facendo altro. Non potete che restare ancora un poco e tendere voi stessi, non dico l’orecchio, dico proprio voi stessi, tutto quello che siete, verso quella finestra. Quelle canzoni, quelle note, quelle parole sono lì per voi. Sono melodie che vi sembra di aver sempre sentito, eppure ve le siete scordate, persi in altri traffici, in altre frettolose incombenze, tutte le volte che avete cercato disperatamente di sentirvi contemporanei. Per questo siete ancora lì, a seguire con il pensiero queste canzoni che invece non hanno né fretta di finire presto nei 3 minuti a cui vi hanno abituato le vostre radio, né paura di non essere alla moda. Talvolta riconoscete un’altra voce, vi sembra che abbia una certa aria di familiarità con la prima, potrebbe essere la figlia, azzardate. Intanto le parole vi stanno raccontando storie antiche, ma che a voi sembrano così nitidamente chiare, vive. Vi dicono di Gerusalemme e del suo strazio, di lampioni in lutto per una città che va in fiamme, di un mondo che rotola giù verso il suo oscuro precipizio, ma anche di padri e di madri, di amori difficili, di religioni in guerra che, prima ancora degli altri, uccidono sé stesse. Soprattutto vi parlano di esilio, quello che da secoli, ovunque, i vincitori impongono ai perdenti, quello che diventa un destino da trascinarsi dietro, sempre, ovunque. Voi non siete esiliati, i vostri bimbi a scuola devono temere solo brutti voti, non una bomba che in un attimo spazzi via tutto, eppure quelle canzoni, lo sentite bene, vi stanno dicendo qualcosa di voi, di chi eravate, e di chi siete. Forse, chissà, anche di chi sarete. Perché quelle di Mireille Safa e di sua figlia Chloé sono voci di rabdomanti: attraverso l’intensa poesia di Mahmoud Darwish, poeta palestinese amorevolmente volto in italiano dal grande vecchio Beppe Chierici, esse sembrano risvegliare qualcosa in voi, sono venute a cercarvi. Lasciatevi trovare.
Andrea Caponeri, Radio Orvieto Web

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Nuovo Cantacronache vol.6
I Nuovi Cantacronache
Anno di pubblicazione 2020
Titolo: Nuovo Cantacronache n°6
Autrici: Mireille Safa e Chloé Maxwell
Formato: Audio CD
Prezzo: 11 euro
Codice a barre: 8016670145332
DISPONIBILE
11.00 €
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Nuovo Cantacronache n°7 - Beppe Chierici

Beppe Chierici ci ha abituati con le sue canzoni ribelli, colme di intelligenza, di ironia e di occhi sul presente, a riflettere su chi siamo, come siamo cambiati e verso quale direzione l’umanità stia navigando. Non è un viaggio pacifico, quello che raccontano queste canzoni. L’autore ci restituisce la realtà di un mondo devastato da ignoranza e odio verso l’altro. Un mondo svuotato di valori, governato da spietato consumismo, guerre di conquista, sopraffazione in tutte le sue forme: fisica, culturale, ideologica. Un mondo privo di fratellanza e dignità. Diventato tossico, senza solidarietà, né amore. Un mondo in cui il mare è una tomba. Ha affogato sogni, persone, culture, desideri. Quel mare un giorno si è vendicato dell’orrore di cui è stato testimone. Con un’onda ha ingoiato colpevoli e innocenti, città e palazzi. Ma questa è solo una leggenda, pensa il pescatore dell’anno 2100, che cala le sue reti e di nulla si preoccupa. Invece, ci sono le macerie. E sulla loro polvere resta il segno della Storia, dei grandi e dei piccoli eventi. La polvere, unica sopravvissuta alla distruzione di ecosistemi, per le scelte scellerate di chi li abita irrispettosamente. Un’umanità mostrificata. Quella fanatica di Trump, delle cui gesta inqualificabili la canzone si fa testimonianza storica; quella ingannevole di chi ha imbevuto le menti fragili di menzogne, costringendo la povera gente a costruire templi smisurati invece di predicare rispetto e convivenza. Quella insulsa degli opportunisti, di chi finge di non sapere, di chi non vuole vedere e legittima azioni orripilanti e sciagurate. Un’umanità irresponsabile e vile in cui tutti siamo lo stronzo di qualcuno, perché è meglio incolpare il prossimo di ogni nefandezza, invece di prendersi una responsabilità. Un’umanità irretita da messaggi degenerati. Quelli delle pubblicità, che deformano, manipolano, costruiscono falsità con l’unico scopo di trasformare le persone in consumatori. Sordi ai sentimenti, ciechi alle verità, impotenti alle scelte. Fantasmi. Ma è anche un viaggio in cui la musica benevola dell’amico e complice Giuseppe Mereu,  solleva e dà sollievo.
Viaggio in cui l’autore, cantastorie contemporaneo, parla dell’oggi accompagnato dalle melodie e dagli strumenti del folk più autentico.  Racconta storie incantando, deride, dileggia, induce a pensare. Un viaggio che cerca un porto sicuro in cui attraccare. E portare in salvo ciò che di buono è rimasto. La voce del saggista francese Jacques Lacarriére. Quella di Louise Michel, combattente anarchica già cantata da Paul Verlaine, Victor Hugo. Condannata, deportata in esilio, da sempre in lotta contro ogni tirannide. Prima femminista, a favore dell’emancipazione, del divorzio, del diritto all’istruzione. E poi la voce dello spagnolo Blas Otero, che evoca il parlare antico, i detti contadini, le espressioni sincere e autentiche. Un mondo di valori perduti. Infine la voce dell’autore che in “Il mio tempo” scrive la sua autobiografia. Una riflessione sul tempo di una vita, quello che rimane, un tempo che spinge furiosamente in avanti. Che nel correre veloce e lontano, a ogni passo si alleggerisce di qualcosa: i pesanti vestiti del passato, i ricordi di ieri e di mille anni fa, le storie e la Storia. Si spoglia di tutto per arrivare all’essenza. E così affrontare il futuro.
Chiara Ferrari

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Nuovo Cantacronache vol.7
I Nuovi Cantacronache
Anno di pubblicazione 2021
Titolo: Nuovo Cantacronache n°7
Autore: Beppe Chierici
Formato: Audio CD
Prezzo: 11 euro
Codice a barre: 8016670152491
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